A cavallo tra agosto e settembre torna sulle nostre tavole un frutto stagionale delizioso: l’uva!

Ne esistono di diverse varietà per accontentare tutti i palati: bianca e croccante, scura e succosa, moscata, dagli acini tondi, rosata dal profumo intenso. Viene utilizzata per diversi scopi a seconda della tipologia: da tavola, pronta da gustare, da vino oppure per l’essicazione – senza semi, destinata a diventare la golosa uva sultanina delle feste.

Oltre a essere squisita, l’uva è anche ricca di sostanze nutritive e benefiche per il nostro corpo, andando per una volta contro lo stereotipo che se una cosa è buona da mangiare allora fa male (aspettiamo ancora il giorno in cui verrà fuori che la cioccolata cura qualsiasi disturbo!).

Scopriamo nei prossimi punti quali sono i benefici delle differenti varianti e come disintossicarsi con la cura dell’uva.

1. Cos’è l’ampeloterapia?

fonte: Flickr.com
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Le proprietà salutari dell’uva erano conosciute già in tempi antichi: infatti, già gli antichi greci e romani – così come gli arabi – praticavano l’ampeloterapia, che deriva il suo nome dalla vite (ampelos). Una vera e propria pratica curativa in cui il consumo di questo frutto deve essere seguito dal medico e rispettare dei criteri precisi.

In passato non consisteva solo in una variazione dell’alimentazione, ma in una terapia a tutto tondo: la si seguiva in campagna, avvalendosi non solo dei nutrienti della frutta, ma anche dell’ambiente salubre.

2. Durata

fonte: Tumblr.com
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Può durare a seconda delle esigenze e delle indicazioni terapeutiche da un minimo di due ad un massimo di venti giorni, e consistere alternativamente o in un’alimentazione esclusivamente a base d’uva oppure nell’assuzione degli acini in modo congiunto ad altri alimenti.

Prima di fiondarvi dal vostro verduriere di fiducia, capiamo insieme quanta e quale consumare a seconda delle esigenze personali!

3. Quantità

fonte: Flickr.com
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Le dosi da assumere variano a seconda della durata della terapia, partendo da un minimo di 500 grammi giornalieri ad un massimo di circa 2 kg.

Se si segue questo regime alimentare per pochi giorni, gli acini vanno mangiati per intero, completi di buccia e semini.

Per periodi più prolungati invece si consiglia di non ingerire le ultime due componenti, poiché potrebbero occludere l’intestino.

4. Chi può seguire questa terapia?

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Prima di iniziare la cura, oltre a consultare un medico tenete presente che  per l’elevata presenza di zuccheri come glucosio e fruttosio, un’alimentazione composta esclusivamente d’uva può rappresentare un problema per chi soffre di diabete.

Inoltre, non è indicata a coloro che soffrono di ulcera, problemi ai reni e intestino irritabile.

Sconsigliata anche per chi è in forte sovrappeso oppure nel periodo mestruale.

4. Quali sono i problemi che aiuta a risolvere?

fonte: Flickr.com
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L’elisir di lunga vita contenuto negli acini si fonda sostanzialmente nell’equilibrio tra le sostanze depurative e l’alta percentuale d’acqua.

Con le sue proprietà antivirali, drenanti  e disintossicanti l’ampeloterapia è indicata per diversi disturbi  e trattamenti: in caso di anemia, affaticamento, vene varicose, malattie della pelle, convalescenze, gravidanze, ipertensione, stitichezza e stati febbrili.

Il succo inoltre può essere utilizzato anche in presenza di stomatiti, usandolo per dei risciacqui.

5. Non solo acini!

fonte: Flickr.com
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La vite può essere utlizzata a 360° come rimedio naturale! Perché limitarsi a mangiarne i frutti quando possiamo sfruttarne anche le foglie, la linfa e il succo agreste ricavabile prima della maturazione?

In fitoterapia le foglie di vite costituiscono un rimedio efficace nei disturbi della circolazione per rinforzare i capillari, mentre la linfa può essere utilizzata come cicatrizzante.

E dulcis in fundo –  è proprio il caso di dirlo! – non dimenticate che anche l’uva passa può farci stare bene, aiutando l’organismo in caso di affezioni polmonari, vescicali, renali oppure epatiche.

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