Allarme antibiotici: perché è ora di smetterla di prescriverli continuamente, soprattutto ai bambini

Gli antibiotici sono efficaci per aiutarci a guarire da patologie e infezioni causate da batteri, ma il loro abuso nel corso degli anni sta portando a conseguenze negative. Ecco cosa sta accadendo.

Gli antibiotici sono farmaci che vengono in nostro soccorso nel caso in cui cadiamo vittima di infezioni batteriche; tuttavia negli ultimi anni i medici tendono a prescriverli molto più facilmente rispetto a quanto accadeva in passato, proprio per la loro grande efficacia che permette spesso di non perdere nemmeno un giorno di lavoro o consente di proseguire le nostre normali attività nonostante la malattia. In base ai dati raccolti attraverso alcune recenti ricerche, questa abitudine ormai perpetrata nel tempo ha portato con sé conseguenze molto gravi per la salute pubblica. Scopriamo insieme cosa sta accadendo.

1. Resistenza agli antibiotici

Fonte: Web
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L’abuso di antibiotici e il loro utilizzo anche quando non strettamente necessario sta portando allo sviluppo di batteri sempre più resistenti, una questione così grave che ha condotto i Paesi membri delle Nazioni Unite a firmare una dichiarazione che riconosce l’aumento della resistenza agli antibiotici come un pericolo per la medicina moderna. A tal proposito, ricordiamo uno studio di Public Health England da cui è emerso che la percentuale di batteri campylobacter resistenti alla ciproflaxacina, un farmaco prescritto in caso di intossicazione alimentare, in soli dieci anni è passata dal 30% al 48%. E lo stesso vale per tante altre malattie che stanno diventando sempre più difficili da curare a causa della resistenza agli antibiotici sviluppata dai batteri. Il dottor Vinod Paul, capo del reparto pediatrico all’Istituto di Scienze Mediche All India di New Delhi ha dichiarato:

“Abbiamo ormai prove schiaccianti di una sempre maggiore resistenza agli antibiotici, per tutte le età, e in tutto il Paese”.

Se non si corre subito ai ripari, in futuro molte infezioni batteriche, oggi tranquillamente curabili con gli antibiotici, potrebbero diventare un pericolo molto più grave per la nostra salute esattamente come accadeva prima dell’avvento dei farmaci.

2. Aumento del rischio di eczemi e allergie nei bambini

Fonte: Web
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Inoltre, alcune recenti indagini hanno dimostrato che, se somministrati ai bambini che hanno meno di 2 anni, gli antibiotici possono favorire in futuro l’insorgere di allergie, eczemi e febbre da fieno. Questo perché gli antibiotici, oltre a combattere i batteri nocivi, eliminano anche batteri naturali per il corpo. Tutto ciò può portare l’organismo a diventare troppo sensibile agli agenti esterni e a reagire in modo eccessivo anche quando entra in contatto con sostanze normalmente innocue, come il polline. Ben ventidue studi differenti hanno portato al medesimo risultato, vale a dire che se la somministrazione di questo tipo di farmaci avviene in tenera età, il rischio che possa insorgere un’eczema è aumentato fino al 41%, mentre arriva addirittura al 56% la possibilità che possa sopraggiungere nel bambino una febbre da fieno. Le percentuali aumentano se gli antibiotici vengono introdotti prima dei due anni.

La soluzione, secondo gli esperti, sarebbe non solo quella di limitare l’uso degli antibiotici, prescrivendoli solo quando necessario (linea che molti medici stanno già adottando), ma sviluppando anche una nuova generazione di farmaci che vada a sostituire quelli ormai inservibili per cui i batteri hanno sviluppato un’alta resistenza.

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